不死之药 – La guardia immortale

novembre 12, 2010 at 7:30 am (Storie di re e ministri) (, )

“bù sǐ zhī yào” – Una medicina contro la morte

Si racconta che, in tempi molto antichi, un uomo offrì in dono al re di Jing1 una medicina contro la morte. L’ufficiale che stava alla porta del palazzo si incaricò di portare subito la medicina miracolosa al re ma, mentre camminava verso le stanze reali, incontrò una guardia che gli chiese: «Cosa stai portando con tanta fretta?» L’ufficiale allora rispose: «Una medicina contro la morte.» La guardia chiese ancora: «Ed è una cosa che si può mangiare?» L’ufficiale replicò: «Sì, certo che si può mangiare.» Allora, senza farselo ripetere, la guardia prese la medicina e la ingoiò in un sol boccone.

Quando il re venne a conoscenza dell’accaduto, andò su tutte le furie e ordinò che la guardia venisse giustiziata. La guardia, attraverso alcuni intermediari, fece riferire al re la sua giustificazione: «Quando ho incontrato l’ufficiale che portava la medicina, io gli ho chiesto se poteva essere mangiata e lui mi ha detto di sì, come posso essere colpevole? Se anche si volesse trovare una colpa, questa nel caso sarebbe dell’ufficiale e non mia! Inoltre, chi ha offerto questo dono a vostra maestà, ha detto che era una medicina in grado di sconfiggere la morte. Se io adesso venissi ucciso, sarebbe evidente che in realtà la medicina ha causato la mia morte, invece di impedirla. Così, se vostra maestà mi fa uccidere, si dimostrerebbe che io sono innocente e al tempo stesso tutti saprebbero che il re di Jing si è fatto ingannare con facilità. Perciò, consiglio a vostra maestà di lasciarmi libero.» Il re giudicò che nelle parole della guardia c’era molta saggezza e così gli concesse la grazia.

Erbetta: «Ma allora la guardia è diventata immortale?»
Traduttore: «Spero per lei di no! Conoscendo quanto sia affidabile la parola dei sovrani, immagino che a quest’ora sarebbe ancora chiusa nella prigione del regno di Jing! In realtà, la morale di questa storia è di diffidare da chi offre cose troppo belle per essere vere e stare in guardia da chi prova a ingannarci.»


Note del traduttore

1 Il termine “Jing” (荆 – Jīng) che compare in questa storiella è in realtà il nome con cui in origine si chiamava il regno di Chu. Questo stato, di cui ho già parlato anche nella storiella di ieri, era uno dei sette regni che si contesero il dominio della Cina durante l’era degli Stati Combattenti. Il regno si estendeva su un vasto territorio nel sud-est della Cina ed era uno degli stati più potenti, almeno fino a quando, nel 223 a.C., il re di Qin riuscì ad averne la meglio. Dopo il crollo della dinastia Qin, il re di Chu riprese il potere ma venne ostacolato e infine sconfitto da Liu Bang, che diede quindi vita alla dinastia Han.

Anche la storia di oggi è riportata negli “Statagemmi degli Stati Combattenti” di Han Feizi.

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