一叶障目 – La foglia dell’invisibilità

novembre 18, 2010 at 10:38 am (Chengyu, Storie buffe) (, )

“yī yè zhàng mù” – Una foglia che copre gli occhi

Tanto tempo fa, nel regno di Chu1 viveva un pover uomo che era però un accanito lettore. Un giorno, mentre stava sfogliando un libro2, l’uomo lesse questa frase: “Quando la mantide va a caccia di cicale, usa coprire il suo corpo con una foglia e questo sistema permette di diventare invisibile.” Allora lo studioso pensò: “Se riuscissi a procurarmi anch’io questa foglia, sarebbe davvero una gran cosa! Potrei andare a rubare senza che nessuno mi veda e in questa maniera non sarei più povero.” L’uomo ci pensò un po’ e si convinse della bontà dell’idea.

Da quel momento, iniziò a passare le sue giornate in mezzo al bosco, impegnandosi come se cercasse un tesoro, e andava avanti e indietro alla ricerca di una foglia con una mantide nascosta dietro in caccia di cicale. Alla fine, un giorno vide ciò che cercava: una mantide nascosta da una foglia aveva catturato una cicala. Eccitato dalla scoperta, l’uomo si buttò di slancio per afferrare la foglia ma, nella agitazione del momento, questa gli sfuggì di mano.

Il pover uomo si maledisse per l’errore, la foglia era caduta a terra in mezzo a una gran quantità di altre e adesso  come avrebbe fatto a riconoscere quella giusta? Però, non si scoraggiò, riempì un sacco con tutte le foglie e le portò tutte a casa.

Dopo aver riflettuto sulla faccenda, pensò di aver trovato la soluzione giusta. Iniziò a prendere una foglia alla volta e a portarsela di fronte a coprire il viso. A quel punto chiese a sua moglie: «Cara, mi riesci a vedere?» «Certo, mio caro.» Rispose paziente la donna. L’uomo allora buttò via la foglia e passò a quella successiva, ripetendo la stessa domanda: «Adesso riesci a vedermi?» Andarono avanti per un po’ ma a un certo punto, la moglie si stufò della cosa e, persa la pazienza, rispose: «Non ti vedo più!»

Il poveretto, tutto soddisfatto, prese la foglia e uscì in strada portandola di fronte a sé. Arrivato al mercato, l’uomo iniziò a prendere un po’ di cose qua e là, di fronte al proprietario di una bancarella. Questi rimase per un attimo a bocca aperta ma, senza pensarci due volte, catturò l’uomo e lo portò di fronte alle autorità. Il magistrato della contea fu molto stupito dal racconto del commerciante, non riuscendo a capire come avesse potuto pensare il pover uomo di rubare in faccia al proprietario e farla franca. Quando il ladro improvvisato gli raccontò tutta la faccenda, il magistrato scoppiò in una grassa risata e decise di lasciarlo libero.

Erbetta: «Tutta colpa della moglie, la foglia giusta era di sicuro fra le altre!»
Traduttore: «Non ci giurerei. Questo modo di dire si usa per indicare qualcuno che ha, come si usa dire, le fette di prosciutto sugli occhi.»
Erbetta: «Ah, esiste anche il prosciutto dell’invisibilità?»


Note del Traduttore

1 Del regno di Chu non parlo più,  visto il numero di storielle buffe che lo riguardano mi sembra evidente che abbia fatto una brutta fine.

2 Il libro in questione, secondo un’altra versione della storiella, sarebbe lo Huainanzi di cui abbiamo già parlato in queste note.

Questo modo di dire si può trovare legato ad una seconda frase,  come “一叶障目,不见泰山” che tradotto significa “avere una foglia sugl’occhi e non vedere il monte Tai”. Esiste anche una seconda versione con il termine “foresta” (森林 – sēnlín) al posto del “monte Tai”.

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