画饼充饥 – La fama del biscotto

aprile 28, 2011 at 9:57 PM (Chengyu, Storie di re e ministri) (, )

“huà bǐng chōng jī” – Disegnare un biscotto per alleviare la fame

All’epoca dei Tre Regni viveva un uomo chiamato Lu Yu1 che era un ufficiale alla corte del regno di Wei. In molte occasioni Lu Yu aveva offerto all’imperatore Wen buoni consigli e per questo motivo si era guadagnato il rispetto della corte ed era arrivato ad assumere una posizione di grande rilievo.

Una volta l’imperatore Wen di Wei disse a Lu Yu: «Se il paese possa o meno guadagnare persone di talento, la cosa dipende in modo cruciale dal tuo giudizio. Per scegliere i migliori fra gli uomini di talento non bisogna dare spazio a quelli che hanno una grande reputazione, la fama di un uomo non è diversa dal disegnare per terra un biscotto. Per quanto possa sembrare reale,  alla fine il biscotto non si può mangiare.»

Lu Yu rispose: «Di certo non si può fare affidamento sulla fama di una persona per valutarne le abilità, ma questo non toglie che si possano scoprire persone capaci. D’altra parte, se una persona ottiene grandi risultati e ha una buona condotta, non possiamo fargli una colpa per il fatto di avere anche una buona fama. Secondo me, la cosa più importante è sottoporre questi uomini a un serio esame e verificare se hanno o meno il talento e l’istruzione necessari. Al giorno d’oggi, in cui è stato abolito il sistema dell’esame ufficiale, tutti si basano sulla fama di un uomo per distribuire promozioni o declassamenti, per questo è davvero molto difficile distinguere il vero dal falso, il merito dall’apparenza.»

Traduttore: «Questo modo di dire si usa per indicare chi si costruisce una reputazione non meritata o chi si consola rifugiandosi in fantasie senza fondamento. Io, ad esempio, avevo sentito tanto parlare di una regina buona e illuminata…» 
Erbetta: «Adulatore! Vuoi un biscotto?»
Traduttore: «No, grazie.»
Erbetta: «Troppo tardi,
il cibo non si butta e questo ormai l’ho disegnato!»

Note del Traduttore

1 Non ho trovato notizie sul consigliere Lu Yu (卢毓 – Lú Yù), a parte che visse nel regno di Wei al servizio dell’imperatore Wen (quel Cao Pi di cui abbiamo già parlato in questa poesia).

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夜郎自大 – Un seguito di ruffiani

aprile 25, 2011 at 7:09 PM (Chengyu, Storie di re e ministri) ()

“yè láng zì dà” – Il regno di Yelang pensa di essere il più grande

Al tempo della dinastia Han, nel sud-ovest della Cina c’era un piccolo stato chiamato regno di Yelang1, che pur essendo uno stato indipendente, si estendeva su un territorio molto limitato, aveva un piccolo numero di abitanti e produceva poche e misere cose. Fra tutti gli stati vicini, però, il regno di Yelang era il più grande e, per questo motivo, il re del regno di Yelang, che non era mai uscito dai confini del suo stato, riteneva che il suo fosse il regno più grande sulla terra.

Un giorno, il re di Yelang andò insieme alle sue truppe a compiere un’ispezione ai confini del regno e a un certo punto, indicando di fronte a sé, disse: «Quale regno è mai il più grande?» Gli uomini che erano al suo seguito, per guadagnarsi la benevolenza del re e dargli soddisfazione, dissero: «Senza dubbio è il regno di Yelang il più grande!» Caminarono ancora un po’, il re di nuovo alzò la testa e guardando un alto monte di fronte a sé chiese: «Sotto il Cielo, esiste da qualche altra parte un monte alto quanto questo?» I suoi uomini risposero: «No, Maestà, sotto il Cielo non è possibile trovare un monte più alto di questo.» Dopo un altro po’ di tempo arrivarono a un fiume e il re disse nuovamente: «In tutta onestà, credo che questo sia il fiume più lungo del mondo.» Gli uomini che seguivano il sovrano risposero con una voce sola: «Non c’è neanche la più piccola cosa sbagliata in quello che dice sua maestà.» Da quel momento, il sovrano ignorante iniziò a pensare che il regno di Yelang fosse il più grande paese sotto il Cielo.

Un giorno, però, la dinastia Han decise si inviare un ambasciatore nel regno di Yelang e questi, durante il viaggio, prima di arrivare a destinazione fece tappa nel vicino regno di Dian. Il re di questo paese chiese all’emissario: «Fra la dinastia Han e il mio regno quale dei due è più grande?» A sentire queste parole, l’emissario fece un salto dalla sorpresa, non pensando che un così piccolo stato potesse anche solo pensare di paragonarsi alla dinastia Han. La cosa che stupì ancora di più l’emissario fu però che, quando arrivò nel regno di Yelang, il sovrano di quel paese fosse anche egli così ingnorante e pieno di sé da chiedere come prima cosa: «Fra la dinastia Han e il mio regno, quale dei due è il più grande?» L’ambasciatore allora rispose: «Il vostro paese è grande come una delle nostre contee, ovvero la parte più piccola in cui è divisa l’amministrazione del regno.»

Erbetta: «Uomini! La morale di questa storia è che, non importa se siano re o sudditi, finiscono sempre a guardare chi ce l’ha più grande!»
Traduttore: «Sua maestà non sbaglia mai! E poi lo sanno tutti che il regno più grande è quello di Mei! In realtà, questo modo di dire si usa per indicare l’ignoranza e l’arroganza di chi conosce solo la sua piccola parrocchia.» 

Note del Traduttore

1 Con il nome di Yelang (夜郎 – Yèláng) era indicata una popolazione che viveva nella Cina sud-occidentale, nell’attuale Guizhou occidentale, e vicino al regno di Dian (滇国 – Diān guó). Più che un vero e proprio regno, quello di Yelang era un’alleanza di tribù dedite alla pastorizia che raggiunse comunque una discreta potenza militare durante il periodo della dinastia Han. Di recente, nel 2007, un uomo dell’etnia Miao, sostenendo di essere il 75esimo discendente del re di Yelang, ha riportato alla luce l’antico sigillo imperiale dato dall’imperatore Han al re di Yelang.

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闻鸡起舞 – Compagni di ballo

aprile 22, 2011 at 11:34 PM (Chengyu, Storie di re e ministri) (, )

“wén jī qǐ wǔ” – Sentire il gallo e alzarsi per danzare

All’epoca della dinastia Jin viveva un uomo chiamato Zu Ti1 che era di spirito nobile e magnanimo e che aveva grandi aspirazioni per il suo futuro. Quando era ancora piccolo, però, Zu Ti era un bambino che non amava studiare. Una volta diventato ragazzo, si rese conto della sua mancanza e che non avrebbe potuto servire degnamente il paese senza una adeguata istruzione, perciò si diede da fare per recuperare lo studio perduto. Iniziò allora a leggere molti libri e a studiare con impegno la storia, e da quel momento mise insieme una grande conoscenza e la sua istruzione fece passi da gigante. A quel tempo Zu Ti era andato molte volte nella capitale Luoyang e le persone che lo avevano conosciuto dicevano tutte che lui era una persona dalle grandi capacità, in grado di assistere e aiutare un re nel governo del paese. All’età di ventiquattro anni, un uomo raccomandò Zu Ti per un incarico ufficiale ma lui rifiutò per poter continuare instancabile a studiare i suoi libri.

In seguito, Zu Ti si ritrovò a svolgere l’incarico di archivista assieme al suo amico d’infanzia Liu Kun. I due erano legati da un profondo affetto e, non solo capitava spesso che dormissero nello stesso letto e sotto le stesse coperte, ma gli ideali e le aspirazioni che li animavano erano gli stessi per entrambi: farsi una posizione grazie al proprio merito, ridare nuovo fasto al regno di Jin, diventare in grado di sostenere il paese con il proprio talento.

Una volta, a metà della notte, mentre ancora stava sognando, Zu Ti sentì il canto di un gallo e, dando un colpo con il piede a Liu Kun per svegliarlo, gli disse: «Tu hai sentito il canto del gallo?» L’amico rispose: «Se a metà della notte senti il canto di un gallo di certo non è un buon segno!» Zu Ti disse: «Io non la penso così. Cosa ne dici se invece noi, dopo aver sentito il canto del gallo, ne approfittiamo per alzarci subito dal letto e andiamo a esercitarci?» Liu Kun acconsentì volentieri.

Così, ogni giorno i due ragazzi si alzavano subito dopo il canto del gallo e andavano a esercitarsi con la spada, facendo danzare l’arma nell’aria con colpi sonanti. Le primavere andarono via e arrivarono gli inverni, il tempo passava ma i due amici non smisero i loro esercizi. Il lavoro non pesa sulle spalle di chi possiede un’aspirazione, dopo un lungo periodo passato a studiare duramente e a esercitarsi, i due amici alla fine divennero persone capaci sia nelle lettere che negli affari militari, in grado sia di scrivere uno splendido testo, sia di portare le truppe alla vittoria.

Erbetta: «La morale di questa storia è che, se il tuo compagno di letto ti sveglia all’alba, mettere mano alla spada può essere un’ottima idea!»
Traduttore: «In realtà questo modo di dire si usa per dare l’esempio a chi ha ambizione, mostrando che chi ha buona volontà si impegna fin da subito e senza risparmiarsi.»
Erbetta: «Il tuo gallo deve aver fatto una brutta fine, vero?»

Note del Traduttore

1 Oltre a quelle di cui si parla nella storia, ho trovato poche notizie riguardo Zu Ti (祖逖 – Zǔ Tì) e il suo buon amico Liu Kun (刘琨 – Liú Kūn). I maliziosi potrebbero pensare fra i due ci fosse qualcosa di più ma finora non ho ancora incontrato, nella storia e nella mitologia cinese, figure come quelle di Achille e Patroclo o Batman e Robin… L’unica informazione in più è che Zu Ti fu al servizio dell’imperatore Yuan di Jin e che visse fra il 266 e il 321 d.C..

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庄周梦蝶 – Un filosofo sognatore

aprile 16, 2011 at 9:09 PM (Chengyu) (, )

“Zhuāng Zhōu mèng dié” – Zhuangzi sogna di essere una farfalla

Nell’antica Cina viveva un filosofo Taoista chiamato Zhuang Zhou1, conosciuto anche con il nome di Zhuangzi, che nella sua opera racconta questa storia: «Una volta Zhuangzi sognò di essere diventato una farfalla, una vivace e vitale2 farfalla, contenta e appagata di se stessa! Non sapeva di essere stato Zhuangzi. Poi d’improvviso si svegliò, e fu sorpreso di essere senza dubbio Zhuangzi. Però non sapeva se era Zhuangzi che aveva sognato di essere una farfalla, o se invece era una farfalla che sognava di essere Zhuangzi. Fra Zhuangzi e la farfalla ci deve essere qualche differenza. Questo è ciò che viene chiamato “la trasformazione delle cose”3

Traduttore: «Questa storia è una delle più conosciute del filosofo Zhuangzi, fa riflettere su quello che consideriamo sia la realtà delle cose e la loro vera natura, che spesso ci appare come evidente anche quando in realtà non lo è.»
Erbetta: «Ti ho mai fatto vedere la mia collezione di farfalle?»
Traduttore: «No.»
Erbetta: «Quella grande ci ho messo un po’ a catturarla, diceva di essere un filosofo che racconta storielle troppo corte…»


Note del Traduttore

1 Il filosofo Zhuang Zhou (庄周 – Zhuāng Zhōu), chiamato anche maestro Zhuang (庄子 – Zhuāngzǐ), è stato il protagonista della storiella sulla felicità dei pesci.

2 Anche se il titolo di questa storia, che è diventato un’espressione conosciuta, non indica un vero modo di dire, esiste un chengyu che si rifà alla storiella di Zhuangzi e della farfalla, “栩栩如生 – xǔ xǔ rú shēng”, che significa “vivido e reale”.

3 Il termine “物化 – wù huà”, ovvero “la trasformazione delle cose”, fa riferimento a un principio del Taoismo che identifica un’origine unica di ogni cosa e di ogni essere vivente, a cui tutto deve tornare, e in questo percorso a volte si trasforma in Zhuangzi, a volte si trasforma in una farfalla. Non chiedetemi di spiegare meglio la cosa, questo è ciò che sono riuscito a tradurre e il resto lascio che siano i filosofi a indagarlo.

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卧薪尝胆 – Con l’amaro in bocca

aprile 14, 2011 at 11:52 PM (Chengyu, Storie di re e ministri) ()

“wò xīn cháng dǎn” – Dormire sulle stoppie e assaggiare la bile

Durante il periodo delle Primavere e Autunni, il regno di Wu1 mosse guerra contro il regno di Yue2 e riuscì ad avere la meglio. Il re Guojian di Yue venne fatto prigioniero ma il re Fuchai di Wu, per dimostrare la sua generosità, decise di lasciarlo in vita e lo obbligò a lavorare al suo servizio per allevare cavalli. Guojian si dimostrò molto obbediente, lavorava tutto il giorno con i cavalli e la sera si metteva a dormire su un letto di paglia. Dopo tre anni, il re Fuchai lasciò che Guojian tornasse nel suo regno, credendo che non rappresentasse più una minaccia. In realtà, il re Guojian di Yue pensava continuamente all’umiliazione subita e a come poter risollevare il suo paese. La notte dormiva su un letto di paglia, come aveva fatto durante la prigionia, e inoltre aveva appeso sopra il suo giacilio una ghiandola di bile: ogni volta che si stendeva per riposare e ogni volta che si sedeva per mangiare, guardava in alto e assaggiava il sapore amaro della bile. Spesso ripeteva a se stesso: «Non ti sarai forse scordato dell’umiliazione che hai dovuto sopportare?» Ogni giorno il re andava assieme ai contadini a lavorare nei campi e vestiva di quello che la moglie riusciva a tessere, vivendo con grande umiltà. Passarono molti anni e il regno di Yue riuscì a diventare sempre più prospero e forte. Sotto la guida del re Guojian, il regno di Yue scese di nuovo in guerra contro il regno di Wu e alla fine riuscì a ottenere vendetta.

Erbetta: «La morale di questa storia è che andare a cena da una persona vendicativa non è una buona idea.»
Traduttore: «In effetti è meglio evitare. Questo modo di dire si usa per indicare chi si auto-impone delle difficoltà con l’obiettivo di diventare più determinato nell’ottenere una rivincita o una vendetta.»

Note del Traduttore

1 Il regno di Wu (吴国 – Wúguó) fu uno stato vassallo della dinastia Zhou durante il periodo delle Primavere e Autunni. Secondo il resoconto dello storico Sima Qian, il regno venne fondato da Taibo, lo zio maggiore del re Wen di Zhou (di cui ho parlato in questa storia), nella regione della foce del fiume Yangzi, dove sorge l’attuale Suzhou. Il regno di Wu era considerato uno stato barbaro e la sinizazione della sua gente avvenne solo durante il periodo degli Stati Combattenti. Gli ambasciatori delle dinastie Wei e Jin che si recarono in Giappone fra il III e il IV secolo d.C. riportarono che la popolazione Wo del Giappone faceva risalire la sua origine a Taibo e al regno di Wu. Reperti archeologici e affinità linguistiche e culturali sembrano avvalorare questa origine comune. L’ascesa dello stato di Yue, che era posto a sud del regno di Wu, divenne una minaccia per questo regno. Infatti, dopo una prima vittoria, il re Fuchai di Wu (吴王夫差 – Wú wáng Fūchāi) venne sconfitto e nel 473 a.C. il regno fu conquistato. Lo stato di Wu e lo stato di Yue erano entrambi rinomati per la lavorazione dei metalli e la produzione di armi, di cui si possono ammirare ancora oggi degli splendidi esemplari.

2 Il regno di Yue (越国 – Yuèguó) fu uno stato vassallo durante il periodo delle Primavere e Autunni e fu uno dei regni più potenti nel successivo periodo degli Stati Combattenti. Il regno era situato nella regione dell’attuale provincia del Zhejiang, nel sud-est della Cina, e dopo la vittoria sul regno di Wu la capitale venne spostata a nord, nell’attuale Suzhou. Il re Guojian di Yue (越王勾践 – Yuè wáng Gōujiàn) fu l’artefice della sconfitta del regno di Wu ed è considerato come l’ultimo dei Cinque Egemoni del periodo delle Primavere e Autunni. La bella Xi Shi di cui si è parlato in quest’altra storiella era anche lei originaria del regno di Yue e contribuì alla sconfitta del regno di Wu.

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负荆请罪 – Delle scuse sentite

aprile 12, 2011 at 8:31 PM (Chengyu, Storie di re e ministri) ()

“fù jīng qǐng zuì” – Portare le spine per chiedere perdono

Lin Xiangru era un ministro molto importante del regno di Zhao e aveva assunto una posizione di grande rilievo, superiore anche a quella del famoso e vecchio generale Lian Po. Questi non era contento della cosa e cercava un modo per umiliare Lin Xiangru ma, quando lui lo venne a sapere, fece di tutto per evitare di incontrarsi con il generale. Una volta, mentre percorreva la strada sulla sua carrozza, Lin Xiangru vide arrivare il carro del vecchio generale e, pur avendo diritto di precedenza, preferì far girare la carrozza e tornare indietro. La gente credeva che questo comportamento fosse dettato da vigliaccheria ma, un giorno che era assieme ad altre persone, Lin Xiangru disse: «Il re di Qin non osa mandare le sue truppe contro il regno di Zhao perché ha paura di noi due, Lian Po e me. Se ci mettessimo a combattere per motivi personali, come potremmo difendere il paese?» Quando Lian Po venne a sapere questa cosa, si scoprì il torso e si mise sulle spalle dei fasci di spine. In queste condizioni, andò di fronte alla porta di Lin Xiangru e chiese umilmente perdono. Alla fine, i due uomini divennero amici fraterni e inseparabili.

Traduttore: «Questo modo di dire si usa per chiedere scusa in modo formale e sentito, un po’ come faccio io per aver mancato di tradurre storielle la settimana scorsa.»
Erbetta: «La morale della storiella è chiara, quello che non capisco è, mio caro storiellografo, dove stanno i tuoi fasci di spine?»
Traduttore: «Ehm, quello è solo un modo di dire, no?»

Note del Traduttore

Il regno di Zhao nacque nel 403 a.C. dalla divisione del regno di Jin alla fine del periodo delle Primavere e Autunni e fu uno degli ultimi stati a resistere alla ascesa del regno di Qin. Il generale Lian Po (廉颇 – Lián Pō) e il primo ministro Lin Xiangru (蔺相如 – Lìn Xiāngrú) furono figure di primo piano negli eventi politici e militari di questo regno nella prima metà del III secolo a.C..

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专心致志 – Due studenti diversi

aprile 10, 2011 at 2:16 PM (Chengyu, Storie di re e ministri) (, )

“zhuān xīn zhì zhì” – Concentrazione e impegno

Il filosofo Mencio1 disse: «Anche se il giudizio di sua Maestà a volte è offuscato, non c’è niente che non sia in grado di comprendere. Anche la pianta che cresce più facilmente se viene esposta al sole per un giorno e poi al gelo per dieci giorni non ha alcuna possibilità di crescere. Le volte che io e sua Maestà ci siamo incontrati non sono molte. Quando io mi allontano da sua Maestà, subito arrivano tutte quelle persone malintenzionate che “congelano” la sua capacità di giudizio e quei principi di onestà e bontà del suo cuore sono uccisi come i germogli dal gelo. Come posso io fare qualcosa a riguardo? È un po’ come imparare a giocare a scacchi2, anche se si tratta di una piccola abilità, se non si studia con impegno e concentrazione non c’è modo di imparare. Yi Qiu è un grade esperto del gioco del weiqi ed è famoso in tutto il paese. Un giorno si trovò a insegnare il gioco a due ragazzi nello stesso tempo ma uno dei due studiava con impegno e dedizione, ascoltando le parole di Yi Qiu senza distrarsi un secondo; l’altro ascoltava anche lui le parole del maestro, ma in cuor suo pensava sempre agli uccelli che volavano nel cielo e immaginava di preparare tutte le sue cose per andare fuori con arco e frecce a dargli la caccia. Questo secondo ragazzo, che pure studiava fianco a fianco di quello serio e attento, non era certo in grado di batterlo. Secondo voi, questo è dovuto al fatto che l’uno non avesse la stessa intelligenza dell’altro? La risposta è senza dubbio “no”.»

Erbetta: «La morale della storia è che, se il tuo unico compagno di classe è un secchione, è meglio andare a tirare frecce agli uccelli. Giusto?»
Traduttore: «Non proprio. In realtà questo modo di dire si usa per indicare che si impegna con tutto se stesso nel fare qualcosa.»


Note del Traduttore

1 Il filosofo Mencio è già stato oggetto di alcune storielle, ad esempio questa.

2 Il gioco degli scacchi di cui si parla è il weiqi, anche conosciuto come go, e di cui ho parlato in questo appunto. Il carattere “弈 – yì” che compone il nome Yi Qiu (弈秋 – Yì Qiū) è anche l’antico nome di questo gioco.

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才高八斗 – Un poeta modesto

aprile 2, 2011 at 1:25 PM (Chengyu, Poesia, Storie di re e ministri) ()

“cái gāo bā dǒu” – Un talento da otto dou

Al tempo della dinastia Song del Sud1 viveva un poeta chiamato Xie Lingyun2 che era famoso per le sue descrizioni di paesaggi, di monti e corsi d’acqua. Le sue poesie per la maggior parte erano legate alle regioni di Kuaiqi, Yongjia, Lushan e a altri paesaggi famosi, ed erano in grado di ritrarre così bene gli scenari naturali al punto da dare inizio a una nuova scuola poetica. L’abilità di Xie Lingyun nello scrivere poesie era davvero grande, in particolare per l’attenzione nel descrivere la bellezza delle scene, e per questo godeva del favore degli altri letterati. Ogni nuova poesia che scriveva era subito copiata e diffusa fra le persone di cultura.

L’imperatore Wen di Song apprezzava molto la sua abilità letteraria e per questo motivo lo convocò a corte per affidargli un incarico ufficiale. L’imperatore spesso chiedeva a lui di intrattenere i banchetti con le sue poesie e un giorno disse: «Le persone raccontano che hai un incredibile talento letterario e che anche la tua calligrafia è di una bellezza unica. Il nostro incontro mi ha dimostrato queste tue capacità sono anche più grandi di quello che si racconta, le tue poesie e la tua calligrafia sono davvero da considerarsi come “due tesori”.»

Xie Lingyun aveva una alta considerazione di se stesso e, in seguito a queste parole dell’imperatore, divenne ancora più orgoglioso del suo talento. L’unico scrittore che ammirava più di ogni altro era Cao Zhi3 della dinastia Wei. Una volta, mentre beveva del vino con gli amici, disse per vantarsi: «Dall’epoca della dinastia Wei e della dinastia Jin fino ai giorni nostri, se consideriamo che tutta l’abilità letteraria sotto il cielo faccia conto a un dan4, ovvero a dieci dou, allora otto di questi dou sarebbero da ascrivere a Cao Zhi, a me andrebbe un dou, mentre tutte le altre persone sulla terra dovrebbero accontentarsi di dividere fra loro quel dou che rimane.»

Traduttore: «L’espressione “un talento da otto dou” si usa per indicare chi possiede una straordinaria abilità letteraria ed è un po’ come dire che otto decimi di tutta l’arte del mondo appartengono a quella persona.»
Erbetta: «Fammi capire bene, mio buon traduttore, un dan è una pietra?»
Traduttore: «Giusto.»
Erbetta: «Quindi otto dou sono più o meno otto sassi?»
Traduttore: «Si potrebbe vedere così, ma cosa c’entra con la morale della storia?»
Erbetta: «Ah, niente ma, visto la tua assenza di questi giorni, credo che otto sassi te li sia davvero meritati!»

Note del Traduttore

1 La dinastia Song del Sud (南宋朝 – Nán Sòng cháo) fa parte delle dinastie che si sono succedute al comando del sud della Cina nel periodo che va dal crollo dell’impero Jin, avvenuta nel 439 d.C., alla riunificazione dell’impero sotto la dinastia Sui, che prese il potere nel 581 d.C.. In questo periodo, chiamato “delle dinastie del Nord e del Sud” (南北朝 – Nán Běi cháo), la Cina attraversò una fase di grande instabilità politica, con dinastie che si succedettero in continuazione al potere nelle due regioni del Nord e del Sud. La dinastia Song del Sud, anche chiamata Liu Song (刘宋朝 – Liú Sòng cháo) per distinguerla dalla successiva dinastia Song che governerà la Cina fra il X-XIII secolo, ottenne il potere nel 420 d.C. per merito di Liu Yu (劉裕 – Liú Yù), che prese il nome di imperatore Wu. Nel 424 d.C. il figlio dell’imperatore Wu salì al trono con il nome di imperatore Wen di Song (宋文帝 – Sòng Wén dì) e il suo regno fu particolarmente attivo in quanto a produzione letteraria e scientifica.

2 Xie Lingyun (谢灵运 – Xiè Língyùn) fu un famoso poeta al servizio dei Jin Orientali e della dinastia Liu Song, dell’epoca delle dinastie del Nord e del Sud. Visse fra il 385 d.C. e il 433 d.C. e fu l’iniziatore di una corrente poetica dedicata alla rappresentazione di paesaggi naturali di “montagne e corsi d’acqua” (山水 – shān shuǐ) (in contrapposizione a quella ispirata a “campi e giardini” (田园 – tián yuán)).

3 Cao Zhi è l’autore della “poesia dei sette passi” di cui ho parlato in questo appunto.

4 Il dan (石 – dàn), che ha anche il significato di “pietra”, è un’unità di misura di volume che corrisponde a circa 100 litri e che può essere suddiviso a sua volta in dieci dou (斗 – dǒu).

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